In uno dei miei percorsi di formazione personale tornava ricorrente la frase “piccoli passi di bimbo” per ricordare che le cose vanno fatte e apprese con la giusta gradualità, senza forzature e soprattutto rispettando i tempi di ognuno di noi. Francesca ha fatto i suoi passi, non certo piccoli, ma comunque sia quello che conta è il Viaggio, le esperienze vissute e l’arricchimento che queste hanno portato con se.
Mi ricordo che quando ero bambina alzavo lo sguardo a guardare le cime. Mio papà ci accompagnava in Comelico e io seduta nel prato immaginavo di salire…arrivare in cima. Iniziava l’estate. Anni dopo sono iniziati i trekking e dopo sono arrivate le ferrate fino ad arrivare a dove “ogni sogno merita di essere vissuto”. A volte provo un forte senso di invidia nei confronti di tutti quelli che non sentono il bisogno, la necessità di fare quello che per me è un costante bisogno. Confrontarmi con le mie paure, le mie debolezze, le mie vertigini, l’esigenza indescrivibile di raggiungere la cima. Ma in realtà tutto è iniziato circa tre anni fa quando ho conosciuto un ragazzo di nome Andrea. Maldestra nell’infilarmi l’imbrago, incapace di misurarmi con il freddo nel mettermi i ramponi, ha saputo pazientare e passo dopo passo, roccetta dopo roccetta siamo andati assieme a Punta Penia, abbiamo salito le spettacolari e uniche Ortles……siamo scesi dalla tanto temuta Madonnina del Gran Paradiso in corda doppia per poi tornarci da Nord picchettando la neve e il ghiaccio, abbiamo raggiunto i 12 4000 nel gruppo del Rosa …..abbiamo ramponato il faticoso canale Bureloni …abbiamo percorso lo spettacolare Canalone Neri….. tutte mete raggiunte per gradi, accompagnate da un professionista che è diventato un grande amico ….sacrificando weekend ….solo chi ha dentro una grande passione può aiutarti a crescere, a farti superare le paure e a conquistare i tuoi sogni da bambina. Lo spettacolo che si presenta dall’alto di ogni cima è unico e ti fa pensare alla fame di raggiungere la vetta successiva… da lassù ti dimentichi della fatica di alzarsi poco dopo la mezzanotte, quando gli altri sono appena andati a dormire, accendere la frontale e iniziare a camminare per vedere le prime luci ….e come ha scritto Bonatti “mille timori che sempre nascono alla vigilia di una grande prova” mi accompagnano come prime sensazioni ogni volta che preparo lo zaino e ci metto dentro i miei sogni. Che cosa aggiungere? Ringraziare Andrea e aspettare le sue nuove proposte che nel nostro linguaggio sono “a quando la prossima spaccata di culo?”.
Buon rientro maestro!
Francesca