10.04.15

selvaggio blu, la leggerezza del camminare

A volte si ha bisogno di uscire dalla solita routine, di lasciare gli schemi che nostro malgrado ci condizionano, per scaricare corpo e mente dai pesi della società moderna. Farlo non è così facile, richiede qualche sacrificio, un po’ di fatica e una buona dose di adattamento a quanto si andrà a vivere; ma la ricompensa è alta. Anche solo spegnere il telefono, pur sapendo di poterlo usare la sera, sembra un’operazione quasi impossibile.

Ma quando inizi, poi tutto cambia!

Allora ti concentri sulla preparazione accurata dello zaino e la regolazione degli spallacci, sul chiudere nel modo ottimale gli scarponi e sul mantenere un passo controllato durante il cammino, lasciandoti distrarre solo dalla bellezza dei panorami circostanti. Piano piano i sensi sembreranno acquisire una nuova sensibilità, i colori diverranno più vivi e i profumi di rosmarino e salvia selvatici regaleranno un gradevole piacere. La lunga giornata di cammino sarà scandita dai continui obiettivi da raggiungere, come scendere il bacu, risalirlo dalla parte opposta, oltrepassare la forcellina, raggiungere un’ovile e da ultima la meta della giornata, magari con un bagno in mare. Il bivacco serale crea un’atmosfera ancestrale, il piacere del cibo condiviso, il tepore del fuoco e la sua luce magnetica sono il buon ristoro e preparano al meritato sonno.

Alcune guide lo definiscono il trek più difficile d’Italia, io non lo so, so di certo che richiede allenamento, un buon passo fermo e una dose di adattamento… e so che tutto questo è enormemente ripagato dalle emozioni che si vivono.

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Se siete un gruppi già precostituito (minimo 4 persone) è possibile studiare una proposta personalizzata.