Un nome perfettamente azzeccato, racchiude infatti due aspetti interessanti di questo itinerario: il primo, il suo carattere di percorso incassato tra le pieghe della montagna (cima Mosca, appunto) il secondo vuole richiamare un interessantissimo blog “intraisass“, primo esempio azzeccato di rivista digitale di letteratura e montagna e curato da uno degli apritori dell’itinerario, Alberto Peruffo.
La salita è molto interessante e si svolge in un ambiente molto suggestivo, mai troppo austero anche se sono comunque presenti dei passaggi non banali e che richiedono buona esperienza alpinistica.
Località di partenza: Passo Campogrosso (q. 1464 m) se la strada è aperta altrimenti si deve parcheggiare al Rifugio Piccole Dolomiti alla Guardia 1131 m aggiungendo così circa 45 minuti.
Punti di appoggio: Rif. Campogrosso (q. 1448 m)
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 800 m.
Tempo di salita: 5 / 6 h
Difficoltà: D- a seconda delle condizioni, sezioni a 65° generalmente 40°- 50°
Materiale: corda da 40 m (minimo), 2 piccozze tecniche, eventuale fittone, qualche chiodo da roccia e qualche protezione veloce (friend medi).
Accesso:
Dal casello autostradale di Montecchio (A4) seguire indicazioni per Recoaro Terme. Arrivati in paese seguire quelle per il rifugio Campogrosso.
Salita:
Si continua a seguire la strada fino a prendere sulla sinistra il sentiero 157 che condurrà al Passo delle Buse Scure e poi alla Sella del Rotolon, bellissimo punto panoramico sulla pianura Vicentina nonché sulle guglie del Fumante. Rimanere sul sentiero che sale dolcemente ignorando i bivi a sinistra e salire alla Sella dei Cotorni 1687 m. Scendere in diagonale sul versante opposto fino ad entrare nel Vajo dei Colori a quota 1600 circa (sentiero 158). Si risale il canale, al primo bivio tenersi a sinistra (tralasciando quindi Vajo Bianco e dei Camosci), fino ad incontrare il bivio a sinistra per il Vajo Valdagno e a destra il traverso per il Vajo Nascosto. Si rimane invece nell’impluvio principale che aumenta la sua pendenza (30/35°) fino ad uno sbarramento (se non è stato livellato dalle valanghe) in cui a destra si notano i fittoni della ferrata dismessa. A seconda delle condizioni si sale dritto (facile) o per i fittoni con passaggi delicati di misto (ben proteggibili). Superata questa parte a sinistra si nota la partenza del Magic Couloir (se con poca neve è un bel diedro di roccia) e si continua fino ad un trivio: a sinistra sale il vajo Supermosca, in centro l’Intramosca mentre a destra il solco principale del vajo dei Colori.
Il canale si fa più stretto tra le pareti di roccia e presenta un passaggio un po’ più ripido (65°) per poi tornare a 40°, si sale un bel canaletto a sinistra che porta ad una selletta. Qui si ha un traverso a sinistra (a destra prosegui il vajo interrotto) esposto per una decina di metri (chiodo in alto) e si entra in un altro canale ripido e molto caratteristico. Qui conviene fare sosta prima di affrontare il tiro chiave della via: 65/75° di ghiaccio o misto a seconda dell’innevamento (presenti due spit e uno senza piastrina), fuori dal tratto impegnativo si trova un chiodo per allestire la sosta.
Si prosegue su difficoltà inferiori ma sempre in un ambiente magnifico, si incontra un masso incastrato e si sale fino ad un bivio: a destra si raggiunge la cresta e da questa alla vetta, invece a sinistra, con presenza di neve, si percorre un canale che arriva direttamente a cima Mosca 2141 m.
Discesa:
Seguire la cresta sud-est abbassandosi piano piano per raggiungere il sentiero 157 che conduce a Bocchetta dei Fondi. Scendere con attenzione (prima parte a 40°) fino ad entrare nel Boale dei Fondi e da qui al sentiero percorso in salita e quindi al rifugio Campogrosso (circa 1.30 h dalla cima).
Nota: Le condizioni possono cambiare notevolmente a seconda dell’andamento nivometereologico stagionale, anche di settimana in settimana, e con esse le difficoltà presenti nonché l’impegno e le capacità tecniche richieste.
Altre relazioni e bibliografia: